Il Gruppo Storico Okelum e la macchina da presa

Per noi di Okelum collaborare con Fabio Cento al progetto Gorchlach è stato un piacere; nella nostra esperienza abbiamo partecipato a produzioni di film e cortometraggi, ma Fabio ed il suo staff si sono distinti per gentilezza e disponibilità, dimostrando una professionalità peculiare rispetto alla loro giovane età. Abbiamo girato un giorno sulle montagne del passo del Piccolo San Bernardo circondati da un paesaggio incantevole. Quel sabato siamo partiti da Torino con un bruttissimo tempo ma siamo stati fortunati trovando poi il sole sulle montagne, in modo da non sprecare la giornata di lavoro. Attualmente abbiamo ancora da girare una scena di combattimento che faremo in Piemonte al più presto possibile.”

 

Dopo questo breve messaggio inviatomi da Gianfranco Bongioanni, presidente dell’associazione Okelum, la mia curiosità è cresciuta e ho deciso di raggiungere il gruppo storico per saperne di più…

 

Da quanto tempo esiste l’associazione Okelum ?

L’associazione è nata del 2011, sebbene la maggior parte dei soci ha alle spalle anni di rievocazione in quanto provenienti da altre realtà associative; personalmente faccio rievocazione da dieci anni, non solo dell’Età del Ferro ma in passato anche medievale e settecentesca.

 

In quanti siete?

Attualmente Okelum ha 20 soci grossomodo divisi equamente fra uomini e donne, ci sono molte coppie nell’associazione. A questa cifra si devono aggiungere almeno una decina di simpatizzanti o aspiranti soci che talvolta si aggiungono alle manifestazioni.

 

Che epoca esatta rievocate?

Il nostro periodo principale è quello definito dagli archeologi La Tene B che va dall’inizio del IV sec. a.C. Alla metà del III a.C. che rappresenta il periodo culmine della cultura celtica in nord Italia, immediatamente successivo alle grandi invasioni; il problema è che in Piemonte i dati archeologici allo stato attuale sono pochi ed è difficile fare una rievocazione storica corretta. Facciamo anche la rievocazione del I sec. a.C. ovvero in fase di romanizzazione, in collaborazione con l’associazione Cisalpina che rievoca l’evo romano; abbiamo rappresentato negli anni 2011 e 2012 questo periodo nel contesto di Susa che offre un ottimo spunto sulla romanizzazione con la figura di Re Cozio che fece un patto con Augusto, transitando in maniera pacifica da regno celtico a prefettura romana, e a Nimes con Le Grand Jeux Romains nel 2013 e 2014, nelle cui occasioni si rievocavano rispettivamente l’assedio di Alesia del 52 a.C. e la guerra civile fra Ottaviano e Marco Antonio, nella cui occasione abbiamo svolto il ruolo di auxilia.

 

In quali altre produzioni Tv, Cinematografiche o web avete preso parte?

Abbiamo collaborato a Richard The Red Lion di Stefano Milla, una produzione internazionale nella quale abbiamo rappresentato dei celti in lotta contro Giulio Cesare, mentre io facevo la guida indigena. Poi abbiamo collaborato con il Masterblack Studio di Andry Verga per la produzione di un cortometraggio di Stefano Maria Mantello ambientato nell’epoca celtica, di uscita imminente.

 

Che cosa rappresentate in  Gorchlach?

Nel serial rappresentiamo dei membri della tribù dei Salassi che vengono guidati da Ercole in un nuovo insediamento per la fondazione della loro capitale. Altri invece rappresentano dei guerrieri autoctoni contro i quali l’eroe dovrà confrontarsi.

 

Pensate che questa esperienza possa servirvi anche nell’ambito della Rievocazione storica?

Di sicuro l’esperienza di un prodotto filmato porta più attenzione ai particolari, al notare cose che altrimenti potremmo tralasciare. Una rievocazione si svolge in un tempo limitato, quindi può capitare l’errore, al contrario in un prodotto cinematografico l’errore rimane registrato ed è per sempre, come gli scarponcini moderni in Braveheart per esempio. Dovremmo cercare di prendere spunto da tale attenzione e riproporla in rievocazione.

 

C’è qualcosa che vi ha colpito maggiormente in questa produzione?

Sicuramente la professionalità dello staff: in proporzione abbiamo girato poche shots ottenendo subito risultati soddisfacenti. Un altro aspetto che mi ha colpito è stata l’apertura al dialogo di Fabio Cento che ci ha chiesto molte opinioni.

 

Da rievocatori/ricostruttori, cosa ne pensate di una sceneggiatura fantasy?

Se un prodotto nasce fantasy non c’è problema a prestarsi; spesso i rievocatori criticano film storici per gli errori, ma personalmente ritengo che un prodotto per la tv o il cinema nasca con un intento di intrattenimento, non è un documentario. Se ci prestiamo a collaborare con un museo poniamo una certa attenzione, con un prodotto di intrattenimento un’altra; inoltre collaborando come comparse ci si deve prestare alle direttive della committenza. Alle volte i registi chiedono pareri, altre volte no, dipende dal prodotto che si vuole realizzare.

 

Temete le critiche da parte dei colleghi rievocatori ?

No. Spesso le critiche ci hanno spronato a migliorare. Come Presidente mi importa che i soci e le persone che collaborano con noi siano soddisfatte da ciò che facciamo. Credo che il nostro comportamento, il lavoro fatto ed i risultati raggiunti possano vincere le critiche di altri.

 

Fabio Cento, regista e produttore della serie fantasy/avventura per web e tv “Gorchlach: the legend of Cordelia, ha incontrato l’associazione Okelum durante Celtica, il festival musicale che si tiene in Valle d’Aosta, dove si è recato di proposito sapendo di trovare Gruppi Storici adatti alla sua idea. Per i componenti dell’associazione Okelum la rievocazione storica è un hobby, quindi le riprese si sono svolte durante un fine settimana libero da altri impegni. 

(Intervista di Susanna Tartari – Fotografie scattate da Jvan Crivellato sul set di Gorchlach)

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