Principatus Salerni

Intervista a cura di Susanna Tartari

A giugno, grazie al lavoro svolto dall’associazione “gruppo di rievocazione storica longobarda Gens Langobardorum” avremo modo di assistere alla Rievocazione Storica del Principato di Salerno.
Questa giovane associazione, nata in seno al GAS (Gruppo Archeologico Salernitano) e formato da giovani archeologi, storici dell’arte e appassionati di storia.
Saputo del loro progetto, li ho raggiunti e ho cercato di capire meglio cosa sta accadendo a due mesi, circa, dall’apertura dell’evento.

 

Come nasce l’idea di creare un evento a così pochi anni dalla vostra nascita?
Salerno, a dispetto di quello che molti credono, è una città ricca di storia e tradizioni, di personaggi illustri che con il loro “quotidiano” hanno profondamente modificato le sorti di una porzione di Italia. Creare un evento a Salerno significa sperare, cercare, fortemente voler dimostrare che, molteplici possono essere i modi di fare cultura, quella con la C maiuscola; dimostrare o spiegare che Salerno non è solo la città delle “Luci” o un luogo da utilizzare come “passaggio” per andare altrove. C’è ancora molto lavoro da fare, visto che, nonostante i riconoscimenti che giungono alla città dall’ambiente accademico, Salerno continua ad essere ignorata dalla stampa specializzata in ambito storico – artistico e non solo. Oltre alla città, il nostro obiettivo primario resta il Complesso Monumentale di San Pietro a Corte, ancora ampiamente ignorato dalla comunità stessa, che cerchiamo di valorizzare anche con eventi del genere.

In che cosa consiste il progetto completo e quando avete iniziato a lavorarci?
L’idea dell’evento si è fatta strada pian piano lo scorso anno e prima che potessimo renderci conto che forse stavamo facendo il passo più lungo della gamba, ci siamo ritrovati a pianificare appuntamenti, immaginare come poter coniugare la correttezza storica di una rievocazione con la spettacolarizzazione che un evento può richiedere, ma soprattutto cercare di recuperare i fondi necessari alla realizzazione dello stesso. Sicuramente questa la parte più difficile! Il fulcro principale di tutta e due le giornate è sicuramente l’assedio saraceno della città, con gli eserciti in lotta. Intorno ad esso ruoteranno i banchi didattici, le visite guidate, la taverna e tanto altro.

Le risorse finanziarie, senza le quali non si possono realizzare eventi di livello, sono la spina nel fianco di molte associazioni. Voi siete riusciti ad avere aiuti dall’amministrazione salernitana?
Lo realizziamo con le nostre forze e con quelle di amici, simpatizzanti, conoscenti o semplicemente quanti, vedendoci all’opera ci stanno dando fiducia e soprattutto sostegno economico. L’amministrazione, a quanto pare, non ci può aiutare, essendo a corto di fondi. Soltanto dopo il casuale incontro con un assessore, durante una nostra presentazione, stiamo riuscendo ad ottenere una serie di servizi tra cui la stampa del materiale pubblicitario, il mancato versamento della tassa di suolo pubblico, l’uso gratuito della corrente elettrica e l’impianto audio.
Tanti altri soggetti cui abbiamo chiesto aiuto, non ci hanno neanche risposto.

Mi viene spontaneo un applauso all’assessore, ma credo non basti avere dei servizi gratuiti e quindi mi viene da pensare che abbiate pensato ad operazioni per raccogliere fondi. Se si, quali?
D’accordo con il Gruppo Archeologico Salernitano, l’associazione di cui facciamo parte, abbiamo organizzato una lotteria e messo in palio un televisore. Anche qui eravamo abbastanza fiduciosi, ma la problematica seria era ed è, la vendita dei biglietti. Abbiamo cercato di organizzare serate promozionali specifiche, alcune anche durante il periodo invernale, in concomitanza delle famose “luci d’artista” ma nonostante l’affluenza copiosa, la vendita è stata quasi fallimentare. Molti non hanno compreso la nostra finalità, anzi…non dico che ci hanno associato ad un fenomeno da baraccone, ma quasi. Purtroppo questa idea circola più spesso di quanto si possa immaginare ed anche tra persone a noi vicine. In pochi comprendono che dietro la nostra “rappresentazione” c’è un vero e proprio progetto di archeologia sperimentale, portato avanti con fatica, studio e sperimentazione.

Dunque, pensare ad una piattaforma Crowdfunding, sembra a essere l’ultimo baluardo di speranza, sempreche non si faccia avanti qualche mecenate!! Quanto pensate possa servire?
Speriamo di riuscire a coinvolgere quanti che, per motivi di lontananza, non possono acquistare il biglietto della lotteria, facendo leva anche sui tanti gruppi che affollano i social che si propongono come appassionati e cultori di storia e arti. Unitamente a quanti, condividendo la nostra stessa sorte di rievocatori in cerca di fondi, si mostreranno sensibili alla causa…la speranza è l’ultima a morire!

Cambiando discorso e parlando di amicizia, quali sono le associazioni che vi affiancheranno in questo evento?
Il progetto sarà realizzato grazie alla partecipazione del gruppo di scherma antica Fortebraccio Veregrense che darà vita all’esercito longobardo, al gruppo Imperiales Friderici II che rievocherà i saraceni ed il gruppo Benevento Longobarda che si occuperà di alcuni banchi didattici. E poi ci sarebbero da citare le tante “associazioni amiche” che ci stanno dando una mano a vendere i biglietti.

Anche questa volta, ho potuto appurare che in Italia, le amministrazioni sono restie ad intervenire a sostegno degli eventi rievocativi. Questo mi procura non poco dispiacere e vorrei concludere facendo un appello ai sindaci e agli assessori che SPERO mi leggeranno. “Noi, operatori culturali, non andiamo sempre alla ricerca di danaro, ma di momenti condivisi e riunioni intelligenti, dove poter analizzare attentamente le progettualità e mettere in azione le migliori strategie tecniche, comunicative e di marketing, al fine di poter realizzare eventi utili al territorio e quindi, alla collettività”. (S.T.)

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