Luglio Longobardo: pochi ma buoni

a cura di Federica Garofalo

fotografie di Sara Secondini e Angelo Santinelli

Longobardi per l’Italia, parte 6

L’ultima tappa del nostro tour attraverso le più importanti manifestazioni di rievocazione storica di ambientazione longobarda ci porta a Nocera Umbra, un borgo abbarbicato sulle colline a pochi chilometri da Spoleto, sede nell’Alto Medioevo di un ducato che si estendeva tra Umbria e Marche. Tra l’altro proprio a Nocera Umbra, nel 1897, nella località detta “del Portone”, fu trovata una necropoli molto estesa, con tombe dai ricchissimi corredi oggi custoditi al Museo dell’Alto Medioevo a Roma.

 

 
Proprio per richiamare l’attenzione su questo importante insediamento longobardo, nel borgo antico di Nocera Umbra ha luogo la manifestazione Luglio Longobardo, organizzata dalla Pro Loco di Nocera Umbra, che, ormai per il quinto anno, riunisce rievocatori e studiosi, e la cui ultima edizione, tenutasi sabato 11 e domenica 12 luglio, ha affiancato una mostra vivente all’interno della Torre Cittadina a un convegno nell’Auditorium del Museo Archeologico Provinciale.
A spiegarci questa formula è Elena Percivaldi, coordinatore scientifico della manifestazione, firma della rivista Medioevo e autrice di vari libri in materia tra cui La vita segreta del Medioevo.
«Luglio Longobardo in realtà è nata per rilanciare Nocera Umbra, – racconta. – Il terremoto del 1997 e poi il crollo economico l’avevano devastata, provocandone un vero e proprio svuotamento. Così, cinque anni fa, Giuseppe Pesciaioli, allora direttore della Pro Loco, decise di lanciare l’idea di un mese intero dedicato ai Longobardi, spalmato in 4 fine settimana che consistessero essenzialmente in incontri molto snelli e presentazioni di libri di vario tipo sull’argomento, ma alla portata di tutti, così da attirare più visitatori possibile.»

 

 
Elena Percivaldi entrò nel progetto solo il secondo anno; una seconda edizione che in realtà è stata una seconda partenza per l’evento: «La mia idea, innovativa per l’epoca, era quella di affiancare ai momenti di studio e di riflessione, dei momenti animati dai rievocatori, in cui però la Living History non fosse visto come distrazione, ma come completamento. La risposta fu tanta curiosità, sia da parte del pubblico sia da parte dell’amministrazione

 

 
L’esperimento andò così bene che nel 2013 si pensò a varare un progetto vero e proprio, incentrato su convegni tematici tenuti da relatori un certo rilievo, e arricchito da un accampamento storico in cui i visitatori potessero vedere anche materialmente ciò di cui si parlava. Tra gli ospiti presenti in quell’anno anche il prof. Marco Valenti, ordinario di Archeologia Medievale all’Università di Siena e il prof. Vasco La Salvia, docente di Archeologia all’Università di Chieti.
«Quell’edizione di Luglio Longobardo avrebbe dovuto dare il via ad un progetto molto ambizioso, elaborato proprio dal prof. Valenti, – spiega Elena Percivaldi non senza un filo di rimpianto. – L’idea era quella di un piano di valorizzazione e di studio della necropoli del Portone, “il grande fantasma” di Nocera Umbra, e, contemporaneamente, della creazione di un gruppo di lavoro per riaprire gli scavi. Purtroppo, però, per mancanza di fondi, il progetto è stato abbandonato: evidentemente era troppo ambizioso.»

 

 
Quest’anno, il lavoro di organizzazione dell’edizione 2015 di Luglio Longobardo è stato particolarmente complesso: anche perché l’affluenza dei visitatori è cambiata in questi anni, il pubblico è meno numeroso, ma più selezionato, e di conseguenza più interessato alle attività proposte. In più, la direzione della Pro Loco è cambiata, e il fatto ha creato un po’ di disorientamento, e il dover ricostruire un rapporto di collaborazione ex novo ha creato un momento di sbandamento, mettendo in difficoltà tutta la macchina organizzativa, soprattutto tenendo in considerazione la tempistica.
«La grande novità di quest’anno è che tra i relatori dei due giorni del convegno dedicato a La donna longobarda tra storia, mito e leggenda, c’erano anche due rievocatrici, Federica Garofalo della Gens Langobardorum e Amanda Rampichini dei Fortebraccio Veregrense – puntualizza Elena Percivaldi. – Mi è sembrato giusto, per dare autorevolezza al loro lavoro, oltre che a coniugare divulgazione e credibilità scientifica.»

 

 
A curare la parte rievocativa dell’evento, è, come ogni anno, Diego Giulietti, presidente dalla Compagnia d’Arme Fortebraccio Veregrense di Montegranaro, che, insieme con i due gruppi ospiti Benevento Longobarda (Benevento) e Gens Langobardorum (Salerno), si è acquartierata in due dei tre piani della Torre Civica in cima al borgo. Il primo piano è dedicato a tutte le declinazioni delle armi, mentre nel secondo è stata ricostruita una stanza da letto, con tanto di angoli della medicina e della scrittura.
«È dal 2013 che siamo presenti a Luglio Longobardo, – spiega con l’orgoglio del veterano, – e il nostro obiettivo è stato da sempre quello di offrire una rievocazione di qualità, tanto che questa è ormai divenuta la nostra manifestazione per eccellenza. Con il tempo, siamo anche riusciti a coinvolgere altri gruppi, in modo da creare interazione con mondi complementari: non solo l’aspetto militare, dunque, ma anche vita quotidiana, dalla tessitura alla medicina.»

 

 
Diego Giulietti, inoltre, non nasconde la sua soddisfazione per aver ottenuto, come luogo di allestimento, la Torre Civica: «Quando si tratta di ricostruzioni altomedievali, gli accampamenti sono una formula molto diffusa, e farlo ancora una volta rischiava di essere ripetitivo; inoltre, in questo modo, si valorizza la Torre Civica in modo creativo e originale.»

 

 
Eppure, nonostante tutto questo, l’affluenza è stata piuttosto limitata.
E sorge spontanea una domanda: perché?
«Quest’anno avevamo patrocini importanti come il Padiglione Italia di Expo e l’evento è circolato molto sui social network, sul web e a livello nazionale, – precisa Elena Percivaldi. – È necessaria, però, una maggiore collaborazione per far conoscere la manifestazione sul posto e nei paesi limitrofi, e un maggior coinvolgimento da parte della stampa locale. Luglio è da sempre un periodo un po’ problematico per Nocera, perché molti sono già in vacanza: occorre migliorare il coordinamento in loco e la promozione dell’iniziativa a livello locale.»

 

 
Un fatto, quest’ultimo, che sembra essere un po’ il denominatore comune di tutte le tappe del nostro viaggio tra gli eventi di ambientazione longobarda in Italia: il progetto di creare un evento ben fatto c’è, le forze per realizzarlo si mettono insieme, la notizia circola e raggiunge anche grandi distanze, ma è proprio sul territorio che in generale stenta a decollare e a trasformarsi in un circuito virtuoso così da poter trasformarsi in una risorsa stabile.
Come dire “nemo propheta in patria”…

 

I lettori saranno sorpresi di aver trovato il nome della sottoscritta in alcuni articoli di questo viaggio dal titolo “Longobardi per l’Italia”: più che a me, il cenno era al gruppo di Living History di cui faccio parte, la Gens Langobardorum di Salerno. Essendo dunque io stessa una rievocatrice “longobarda”, anche se da poco tempo, ho voluto far conoscere meglio, con l’aiuto prezioso di Susanna Tartari che ha messo a disposizione il suo sito, il mondo della rievocazione altomedievale italiana attraverso gli eventi migliori in cui si concretizza, un mondo così poco conosciuto rispetto alla galassia dei gruppi di Living History bassomedievali, ma che ultimamente sta pian piano venendo fuori.

 
Speriamo, nei prossimi anni, di far conoscere nello stesso modo altri “mondi”, sempre su questo sito.

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